IMPASTI AD ALTA IDRATAZIONE: COSA SONO E PERCHÉ USARE LE IMPASTATRICI AD ALTA IDRATAZIONE

Nel mondo della panificazione e della pizzeria professionale, l’impasto ad alta idratazione è diventato sinonimo di qualità, leggerezza e innovazione. Ma cosa significa davvero “alta idratazione” in un impasto? E perché è sempre più utilizzato non solo nelle pizzerie ma anche nei panifici e in pasticceria?
L’idratazione di un impasto indica la percentuale di acqua rispetto alla farina. Un impasto ad alta idratazione supera solitamente il 70% di idratazione, arrivando anche all’80-90% nei casi più estremi. Questo significa che per ogni 100 grammi di farina, si possono usare fino a 90 grammi di acqua.
Come Fare un Impasto per Pizza ad Alta Idratazione
Ingredienti essenziali e proporzioni per l'impasto perfetto
Per ottenere un impasto ad alta idratazione ideale, gli ingredienti base restano pochi, ma devono essere selezionati con cura:
- Farina di tipo 0, 00 o manitoba con forza (W > 300) caratterizzate da un maggiore assorbimento di acqua.
- Acqua fredda moderatamente dura (70-85% rispetto alla farina)
- Lievito di birra o lievito madre
- Sale
- Un filo d’olio extra vergine (opzionale)
Procedura passo-passo per preparare l’impasto
- Autolisi: mescola farina e circa il 60% dell’acqua, e lascia riposare per 30-45 minuti.
- Aggiungi lievito e acqua restante a piccole dosi.
- Inserisci il sale solo alla fine dell’impasto.
- Lavora l’impasto fino ad ottenere una massa liscia e ben incordata.
L’utilizzo di una impastatrice alta idratazione è consigliato per gestire queste consistenze complesse, poiché l’impasto risulta molto morbido e difficile da lavorare manualmente.


Consigli e trucchi per ottenere la giusta consistenza
Durante l’impasto usa l’acqua ben fredda per rallentare la fermentazione. Alcuni pizzaioli mescolano acqua e ghiaccio per mantenere la temperatura dell’impasto. A fine impasto fai delle pieghe su banco per rinforzare la maglia glutinica. Inoltre, fai attenzione ai tempi di lievitazione: con alte idratazioni, sono più lunghi ma molto più efficaci. Per la pizza napoletana, famosa per avere un cornicione alveolato e un impasto leggero e digeribile, i tempi di lievitazione variano dalle 48 alle 72 H.
Lavorare con l'Impasto ad Alta Idratazione
Tecniche di manipolazione e lavorazione dell’impasto
Come lavorare impasto ad alta idratazione senza stressarlo troppo? Ecco alcune tecniche:
- Usa la tecnica “stretch and fold” (tira e piega).
- Lascialo riposare in frigo per favorire la maturazione.
- Non aggiungere farina in eccesso: usa l’olio o acqua per maneggiare l’impasto.
Strumenti utili e consigliati
- Raschietti e spatole in plastica o acciaio per movimentare l’impasto e dividerlo in panetti senza strapparlo.
- Contenitori graduati per monitorare lo sviluppo in lievitazione.
- Impastatrici a spirale con funzione ad alta idratazione oppure impastatrici a braccia tuffanti.
Perché Scegliere un Impasto ad Alta Idratazione?
Benefici di un Impasto ad Alta Idratazione per la Pizza
Scegliere un impasto ad alta idratazione per la pizza significa puntare su una qualità superiore sotto ogni aspetto. Questo tipo di impasto, infatti, dona alla pizza una sofficità unica e una struttura interna leggera e ariosa, con le tipiche “bolle” che rendono ogni fetta irresistibile.
La maggiore quantità d’acqua rallenta i tempi di fermentazione, favorendo una maturazione più completa dell’impasto. Il risultato? Una pizza decisamente più digeribile e delicata sullo stomaco.
In cottura, poi, si ottiene una crosta perfetta: croccante all’esterno, ma con un cuore incredibilmente morbido e scioglievole. E non è tutto: grazie alla fermentazione prolungata e alla migliore idratazione, si sprigionano profumi intensi e una complessità aromatica che esalta ogni morso.

Vantaggi per la qualità e la digeribilità della pizza
- Maggiore idratazione significa più umidità trattenuta nell’impasto, con un prodotto finale che resta morbido più a lungo.
- Favorisce una fermentazione più lenta, ideale per migliorare la digeribilità.
- L’impasto sviluppa aromi più complessi grazie alla maggiore attività enzimatica.
Differenze organolettiche rispetto ad impasti tradizionali
Rispetto a un impasto classico:
- La pizza risulta più leggera, con una crosta più sottile e croccante e un’alveolatura maggiore.
- Il sapore è più ricco, con una nota leggermente acida e profonda.
L'Impastatrice ad Alta Idratazione: Cosa Sapere
Cosa vuol dire impastatrice ad alta idratazione? Si tratta di impastatrici progettate specificamente per gestire impasti molto morbidi, evitando il surriscaldamento dell’impasto durante la lavorazione e garantendo una buona incordatura nonostante l’elevato contenuto d’acqua.
Come funziona e perché è fondamentale per questi impasti
- Utilizza un braccio tuffante o una spirale che simula il movimento manuale.
- Garantisce una lavorazione costante e delicata, ideale per non rompere la maglia glutinica.
- Consente una lunga lavorazione senza stress termico, fondamentale con alte idratazioni.
Differenze tra Impastatrice ad Alta Idratazione e Impastatrice Normale
Analisi delle differenze strutturali e tecnologiche
Caratteristica | Alta Idratazione | Standard |
---|---|---|
Tipo di movimento | Tuffante o spirale lenta | Spirale standard o forcella |
Gestione impasti idratati | Ottimale | Limitata |
Stress termico | Minimo | Più elevato |
Qualità incordatura | Perfetta | Spesso parziale |

Implicazioni per l’uso professionale e risultati finali
Per un pizzaiolo o un panificatore professionista, la scelta di una impastatrice ad alta idratazione fa la differenza tra un impasto gestibile e uno ingestibile. Il risultato? Tempi ottimizzati, qualità costante e una pizza che conquista al primo morso.
Consigli finali:
- Sperimenta partendo da idratazioni al 70%, poi sali gradualmente.
- Usa farine forti e di qualità per sostenere l’alta idratazione.
- Investi in una impastatrice progettata per alta idratazione se lavori spesso con questi impasti.
La pizza alta idratazione è più di una moda: è un salto di qualità verso una nuova era del gusto.

L’impasto alta idratazione è una vera rivoluzione nel mondo della pizza. Più gusto, più leggerezza e una texture inconfondibile. Ma per ottenere risultati davvero professionali è fondamentale comprendere le tecniche giuste, scegliere gli strumenti adeguati e soprattutto affidarsi a una impastatrice alta idratazione progettata per questo tipo di lavorazione. Per questo Gastrodomus ha creato una selezione di impastatrici ad alta idratazione a velocità variabile con testa sollevabile o fissa, che possano soddisfare anche i pizzaioli più esigenti.
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Come si regola la temperatura dell’acqua in un impasto ad alta idratazione?
Per ottenere un impasto equilibrato, la temperatura dell’acqua deve essere calcolata in funzione della temperatura ambiente, della farina e della macchina. Si usa la formula della temperatura desiderata dell’impasto (solitamente intorno ai 23-25°C). Maggiore è l’idratazione, più importante è usare acqua fredda o refrigerata (a volte anche 4-6°C) per evitare surriscaldamenti durante la lavorazione meccanica.
L’impasto ad alta idratazione richiede più tempo di lievitazione?
Sì. Un impasto con idratazione elevata richiede tempi di fermentazione e maturazione più lunghi. Questo avviene perché l’ambiente più umido rallenta inizialmente l’azione del lievito ma permette una fermentazione più completa e controllata. Solitamente si ricorre a fermentazioni lunghe in frigo (18-48 ore) per sviluppare aromi e struttura.
Quale tipo di farina è più adatto per l’impasto ad alta idratazione?
Sono ideali le farine forti, con un W superiore a 300. Questo tipo di farina contiene una quantità maggiore di glutine potenziale, fondamentale per supportare l’alto contenuto d’acqua e mantenere la struttura dell’impasto senza collassare. Le farine tipo Manitoba o blend professionali per pizza gourmet sono particolarmente indicate.
Come si pulisce un’impastatrice ad alta idratazione dopo l’uso?
Subito dopo l’uso, è consigliabile non far asciugare l’impasto all’interno della vasca. Si inizia rimuovendo i residui con una spatola in plastica, quindi si procede con acqua tiepida e, se necessario, detergente alimentare neutro. Le impastatrici ad alta idratazione, avendo geometrie specifiche per impasti morbidi, spesso richiedono particolare attenzione nella pulizia di spirale, braccio o vasca fissa.
Quali errori comuni si devono evitare con un impasto ad alta idratazione?
- Utilizzare farine troppo deboli, che non reggono l’acqua extra.
- Non rispettare i tempi di riposo (puntata e appretto).
- Non usare un’impastatrice adeguata, con il rischio di non incordare bene l’impasto.
- Manipolare troppo l’impasto, rischiando di rompere la maglia glutinica.
- Non considerare la temperatura dell’impasto, che può compromettere la fermentazione.
Un’impastatrice normale può gestire un impasto ad alta idratazione?
In parte sì, ma con grandi limitazioni. Le impastatrici standard, come quelle a spirale economiche, tendono a riscaldare troppo l’impasto e faticano a ottenere un’incordatura stabile. In impasti superiori all’80% d’idratazione, è altamente consigliata un’impastatrice progettata specificamente per alte idratazioni (bracci tuffanti, spirali lente, forcelle), che lavorano in modo più delicato e progressivo.
Quanto influisce l’impastatrice sui risultati finali di un impasto ad alta idratazione?
Moltissimo. L’impastatrice giusta permette un’incordatura perfetta, uno sviluppo regolare della maglia glutinica e una gestione termica ottimale. Una macchina inadatta può compromettere completamente la struttura dell’impasto, generando una massa appiccicosa, ingestibile e non lievitata correttamente. In ambito professionale, la scelta dell’impastatrice è strategica quanto la selezione degli ingredienti.